Processo al futuro

Processo al futuro


Avanzò a tentoni; dentro era buio. Svoltando oltre un siparietto, si trovò nella penombra di una stanza oblunga e coi soffitti bassi, la cui sola luce, fioca e smeraldina, proveniva dai fari sommersi di una grande e moderna piscina che occupava i tre quarti della stanza. Da essa esalavano, misti alle luci discrete e accoglienti, vapori densi a profumar tutto l’ambiente. Oltre la cortina di luci e fumi, appoggiato al fondo della vasca, una figura d’uomo gli rivolse la parola gravemente.

«Era un drago con innumerevoli teste, e queste teste si mordevano la faccia l’una con l’altra. Giunse un cavaliere, mise il piede sulla terra. Scosse il drago, rivelandone la natura: “Voi siete una”. Così le ammansì e rese buono il drago: lo addomesticò interiormente. Ora le teste cantavano insieme, si muovevano concordemente. Senza più ferirsi, senza parlar male le une contro le altre. Lodavano il cavaliere».

– Le piace, mio caro Advocat?

– Molto suggestiva, signor…

Advocat stava per dare una furtiva occhiata al debithel per ricordare il codice identificativo del suo nuovo client.

– Non si affanni: il mio codice è BY290000442. Può chiamarmi B.

– La ringrazio.

Advocat si guardò intorno. B prese a dar qualche lenta bracciata.

– E’ un bel posto, tuttosommato. Credevo peggio.

B giunse dall’altra parte della piscina, dove un’armatura in vetro separava in due spazi il locale. Quindi, emergendo nudo dalle acque, si issò sul bordo e, poggiati palmi e volto sulla vetrata divisoria, rispose gocciolando inquieto.

– Ne abbiamo fatta fare di strada al diritto, non è vero?

Poi, preso un accappatoio, sedette su una sdraio massaggiatrice. Indi, azionata la funzione intensive, proseguì.

– Non posso lamentarmi. Chissà, se avessi fatto le stesse cose secoli fa, dove mi avrebbero messo? In qualche squallido pertugio destinato a reprimere ulteriormente la povera esistenza del reo…

– Proprio così!, gli fece eco Advocat.

Questi, frattanto, armeggiando con il debithel, prendeva nota a che tutti i legal comforts previsti dalla più recente riforma di legge per la tutela psichica e il benessere dell’imputato suo assistito fossero presenti e integri. Quanto alle dimensioni, misurò con le applications che il locale fosse abbastanza lungo, spazioso e confortevole. Quindi verificò la presenza e operatività dei legitimate services e se fossero interconnessi. Un messaggio affermativo gli confermò che tutto era in legality. Quindi si rivolse a B.

– Dunque, signor B. Mi presento. Come lei sa, sono la funzione nominale Advocat. Mio ufficio, per i prossimi clocks in fieri, sarà la sua assistenza. La mia posizione debitoria si è molto interessata al suo caso. Ho avuto il privilegio di prenotarmi in e-penal per offrirle le mie prestazioni, naturalmente per lei gratuite, dal momento che la sua posizione debitoria è recentemente passata in null. Ora, lei starà pensando che la ragione per cui mi trovo qui mi viene offerta dalla particolare qualità del coints credit legato alla sua difesa. Non lo nego: in ciò vi è del vero. Tuttavia, è il fatto per cui lei è imputato ad avermi particolarmente colpito. Lo ammetto: sconvolto. Erano mesi che su e-penal non capitava di imbattersi in qualche cosa di…decente (perdoni il mio linguaggio franco, ma sono fatto così). Se lei dunque intende permettermelo, io vorrei assisterla.

– Bene, bene, bene. Molto bene, Advocat, glielo permetto…per ora. Lei mi farà un grosso favore ad occuparsi di me. Perché io non intendo certo, al momento, occuparmi di me stesso: ho ben altre cose cui devo attendere. Cose che tutti dovranno ascoltare; cose che lei, Advocat, mi aiuterà a tirar fuori al momento opportuno, affinché il loro e mio giudizio sia completo.

– Certo, io la aiuterò!, tagliò corto l’avvocato, senza dar troppo peso a quelle ultime parole.
Quindi, consultato il debithel, ebbe conferma d’esser prossimo alla massimizzazione dei credit labour per quel primo incontro. B se ne accorse.

– Ora lei mi lascia? E non vuole saper nulla di me, né di quel che avrò da dire?

– In effetti, la devo lasciare, signor B. Ma tornerò domani, quando avremo molto più credit da ottimizzare. Le posso chiedere di applicare la sua visual signature qui, a conferma dell’incarico?

Sporse il debithel contro la vetrata. Il signor B si alzò lentamente dalla sdraio e raggiunse con passo fermo il divisorio. Indi, reclinando il capo, guardò severamente oltre il vetro l’avvocato.

– Dovrebbe guardar qui, non me…

Ma B continuava a fissarlo in volto. Advocat desistette e indietreggiò.

– Come vuole, magari domani.

Indi scomparì oltre il sipario, inseguito dalla severità dello sguardo.


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