Processo al futuro

Processo al futuro



– Vittoria, dice. Ma se la mia assoluzione dovesse essere poi ascritta alla mia follia, che razza di vincitore sarei ai miei e loro occhi? Io non ho fatto ciò che ho fatto per follia. Per amore della società umana ho agito. Capisce?
– Non la capisco, invero. Nondimeno, se lei non intendesse percorrere questo tragitto insieme a me, al di fuori della nostra strategia non resta per lei (da controlli fatti) che la certezza di una condanna: al 98,3%.
– Dunque avrei l’1,7% di probabilità di restare assolto?
– Sì, esatto.
– E assolto per quali ragioni?
– Beh, il calcolo è stato effettuato in modalità sintetica. E’questione di coints credit. Se dovessi interpellare Big Injury per fornirmi un riscontro analitico per ogni query, lei capisce, la somma lieviterebbe non poco.
– Vorrei interrogare Big Injury al riguardo.
– Escluso.
– Perché?
– Per 1,7% di probabilità. Non rappresentano un motivo per muoverci in tal senso. Perdita di coints credit, Signor B, e tutta a suo detrimento: ma essendo lei null, di fatto, ciò ricadrebbe a tutto danno della mia credibilità debitoria. Perché credit chiama debth, debth clock labour, come lei sa.
– Non importa. Voglio vederci chiaro: quell’1,7% di probabilità di essere assolto e ritenuto sano, su che cosa si basa?
– Signor B: lei ha le più grandi probabilità di uscire scagionato, solo che dia al sistema ciò che chiede: la tecnica ammissione della sua incapacità psichica. Perché ostinarsi a dimostrare l’indimostrabile?
– Cioè, che sarei sano?
– Esatto.
– Perché lo sono.
– Questo è evidente: ma che importa la verità ai fini del processo? Ciò che conta sarà dimostrare che lei è pazzo; e se anche, per qualche ragione, non lo fosse più adesso, ci periteremo di dimostrare che lei lo era e lo è sempre stato per tutto il tempo utile a scagionarla. L’accusa farà di tutto per dimostrare a Big Injury che lei, signor B, è sempre stato uomo ragionevole e sano: noi faremo invece di tutto per dimostrare il contrario.
– Ma c’è quell’1,7%, per cui sarei ritenuto sano e libero!
– Signor B, per questo la fermo: mi creda, quel 1,7% di possibilità di andare assolto lei non lo deve nemmeno prendere in considerazione. Ha di fronte a sé solo due possibilità: dimostrare di essere pazzo e tornare libero, oppure…
– Rinunciare ad esser libero per accondiscendenza verso i pazzi.
– Oppure: provare di essere sano per restare imprigionato qua dentro per il resto dei suoi giorni. E comunque, neppure la sua assoluzione le garantirebbe il rispetto della società che ama, non è vero? Se infatti, come lei afferma, sono (siamo?) tutti matti e lei l’unico libero: forse che una società di uomini folli preferirà sposar le ragioni del solo uomo lucido e libero rimasto?
– Forse no.
– Meglio allora gustar la libertà, essendo ritenuti per pazzi, che andare liberi fra uomini senza più ragione.
– Dovrò pensarci.
– Ci pensi. Io intanto chiederò disponibilità alla mia consulente per l’analisi sociale dei profili psichici per il caso che…
– Ho detto che vorrei pensarci.
– Certo. Vuole però intanto mettermi una visual signature qui?
Advocat avanzò il suo debithel all’altezza del viso del signor B. Ma quello continuava a guardar altrove, pensoso.
– Signor B, è solamente una procedura per l’incarico. Suvvia, non sia troppo severo con il suo avvocato.
Advocat slargò maldestro sorriso, muovendo a pena il suo assistito.
– Dove devo guardare?


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