Trapasso del poeta Hölderlin

Trapasso del poeta Hölderlin


V

Ora, sotto lo sguardo impotente dei diavoli, la persona del poeta veniva condotta al suo giudizio particolare in un clima di cordiale e squisita compostezza. La camera del giudizio era arredata con divina modestia: poche mobilie, superiori ovviamente per qualità ed aspetto rispetto a quelle che si trovano qui da noi. Scranni e sgabelli, che avresti detto esser modellati dalla perizia e dal genio di un san Giuseppe o di un san Bruno, si segnalavano per sobrietà e nettezza di forme. Un calendario alla parete segnalava il tempo nel mondo: “1843° dalla Mia incarnazione”.

Introdotto nella cella del Giudice, Hölderlin fu invitato ad accomodarsi su una poltroncina spirituale. Ciò che colpì immancabilmente la fantasia dell’ uomo, ora che sciolto dai legami del corpo aveva riacquistato prontezza e lucidità di spirito, fu il volto mansueto del giudice, fresco e rubicondo come quello di un giovane coreuta.

– Signor mio! Non ti facevo così mansueto in volto.

– Credevi fossi un vecchio giudice collerico e arcigno, Federico?

– Tu sai, Signore, come sulla terra ti si immagina!

– Chi più ama, più conosce quale sono –

La coscienza del poeta si sentiva penetrare d’ amore che fluiva con rapidi guizzi dagli occhi del Giudice, e l‘ anima domandò umilmente:

– Ha qualcosa da rimproverarmi il mio Signore, prima di destinarmi al luogo dei miei pochi meriti e delle molte mie colpe?

– Figlio, ti rimprovero l’ adulterio.

Il poeta di sentì trafiggere da parte a parte.

– C’ è penitenza per me, Signore? –

– Ho raccolto i frutti delle tue preghiere, mentre eri malato. Hai accettato la correzione; non ti sei ribellato. Ti ho fatto grazia, figlio, perché nella sofferenza che ti ha visitato hai conservato la tua speranza in me, senza rinnegare.

– Sapevo il mio peccato, Gesù. Sapevo che sei giusto, e non lasci impuniti quanti ti amano. In questa fede ho sofferto e lottato, per non venire meno.

Il Signore e il poeta parlarono poi di cose che a noi non son permesse. Dopo le quali, si accomiatarono.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *