IV
I demoni avevano accolto il provvedimento con fremiti di rabbiosa esultanza, senza riguardo alla postilla; ma col tempo s’ eran dovuti ricredere. Quando infatti il poeta durante l’ ottava di Pasqua d’ aprile 1801 aveva posto mano ai versi celebri, gelo e silenzio erano scesi sull’infernale accampamento; e la tenebra fitta potè farsi ancora più fitta. Dopo lungo digiuno da schiamazzi, i principi dell’ inferno con le loro coorti sparse si eran trascinati in concilio a Musilunghi, una località spirituale fra Rimorso e Gran Penuria, scelta allora per la mestizia dei partecipanti. E là s’ erano azzuffati una seconda volta sul da farsi. Ma nonostante nuovi diabolici intendimenti, pressioni e tumulti incessanti all’ indirizzo del povero poeta, vieppiù logorato da schizofrenia dilagante, Hölderlin non si scomponeva al punto da stracciare la prima e definitiva stesura del santo carme, che fino all’ ora del trapasso rimase tale quale fu lui ispirata sin dal primo momento.