Trapasso del poeta Hölderlin

Trapasso del poeta Hölderlin


III

Setacciando i pro e i contra, i più avveduti fra gli infernali principi si erano infine persuasi che destabilizzando la mente del poeta avrebbero ottenuto maggior guadagno. Dicevano che quand’ anche alcuno potesse scrivere versi sublimi – nessuno crederebbe mai alla penna di un pazzo! L’ argomento piacque, e dai e dai, con sforzo e pertinacia i demoni avevano col tempo ottenuto grandi vittorie sulla psiche del povero Hölderlin, che per quarantatre anni della sua vita adulta a causa delle vessazioni demoniache fu trovato in stato di catatonica schizofrenia. Ma la Provvidenza così aveva disposto. Con celeste decreto n. , ella aveva infatti concesso ai demoni “in espiazione del peccato d’ adulterio con la Signora Susette Gontart” di poter sconvolgere la mente del poeta “per quarantatre anni terreni”, fatte salve “le norme del diritto divino”, e aggiungendo: “non si tocchi Pane e vino, perchè gloria mia”.


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