L’isola

L’isola


III

Rimesso alla deriva sulla sua zattera di scarti e scoraggiato per la mancanza di pietà di quegli uomini inospitali, Aurelio pregò Dio che gli facesse trovare un’ isola conforme ai suoi desideri: “…un’ isola dove gli uomini, le donne, gli anziani e i bambini preghino tutto il giorno!”. E il Signore, suo malgrado, lo esaudì, facendolo accompagnare dalle onde all’ isola di quelli che pregano Dio per forza.

Sbarcato a terra e circondato dagli abitanti del luogo, fu portato in processione, fra canti, preghiere e litanie al luogo della purificazione, dopodiché alloggiato nella sua capanna.

Alle sei del pomeriggio il capo del villaggio gli fece visita, per spiegargli le regole del luogo: “Pace a te, fratello! E benvenuto nell’ isola di quelli che pregano Dio!”.

“Che posto benedetto: voi veramente vi date da fare tutto il giorno per essere graditi a Dio!”.

“Certo: nella nostra isola abbiamo messo Dio al primo posto, e tutto ci viene da lui”.

“E quelli che non credono, che fine fanno nella vostra comunità?” “Li scortichiamo all’ alba e sbudelliamo al tramonto, per farne sedie con la pelle, pettini e stoviglie con le ossa, e le interiora le gettiamo in pasto ai pescecani”.

“Ohi, ohi! Ma questo è terribile! A Dio piace questa barbarie?” “E’ il minore dei mali, fratello: talvolta quelli dell’ isola che non pregano Dio per forza si insinuano fra di noi, facendo figli: vogliono conquistare anche la nostra isola. Per questo abbiamo fatto un decreto per sterminarli”.

“E quali altre regole vigono fra voi?”

“Qui chi non prega viene appeso per i piedi fino allo sfinimento.

Chi prega male, viene deriso; chi prega poco, denunciato. Chi poi prega un dio che non conosciamo, seppellito vivo. A parte questo, tutti sono liberi di pregare!”.

“Ma se qui si prega Dio per forza, come potete amarlo liberamente?”

“Amarlo? Noi ci accontentiamo di tenerne vivo il ricordo, incutendo timore nella persone; così ci obbediscono”.

“Ma Dio vuole essere pregato liberamente, non per forza!”

“Sei forse uno dell’ isola di quelli che non pregano Dio venuto a dividerci?”

“No, loro mi hanno scacciato perché sono credente e ho ringraziato Dio appena tratto in salvo.”

“Anche noi siamo credenti, ma ci siamo staccati dalla chiesa, perchè seminava misericordia senza nerbo, e raccoglieva frutti marci”.

“Come vi chiamate?”

“Noi siamo i cristiani dell’ ultima spiaggia”.

“Capisco. Ma quest’ isola non fa’ per me, mi dispiace; desidero trovare un luogo dove le persone amino Dio rispettando la libertà del prossimo loro”.

“Non lo troverai: sulla terra non esiste!”. “Mi lascerete andare però, vero?”

“Non abbiamo ancora una regola per quelli come te. Nei casi dubbi, varrebbe la nostra legge più antica: “In dubiis, scorticatur”. Ma se pregherai insieme a noi qualche giorno, forse ti lasceremo andare”.


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