Piccola commedia

Piccola commedia


Ingresso



In cui un idiota, vestito da autore, fa ingresso sulla scena e presenta la commedia.


Una piazza di Genova. Entra l’autore.


AUTORE

Signore e signori incomincia la danza,
sono canti parole musica e preghiere:

sotto la luna, o uomo, vai in scena,
parla per tutti, dal cuore di Genova!

CORO (cantato)

Diamogli ascolto le orecchie ben tese,
molto ha da dirci, molto pretende.

Come un aedo che vaga bussando
per le case, e se chiuse

sbirciando, col tempo, il racconto suo
tesse e ripete, modula, sceglie,

poi perfeziona e riprende da capo,

AUTORE

ecco annodarsi in un unico canto
quei pochi frammenti caduti fra le mani.

CORO (cantato)

Certo la mano d’un dio l’ha aiutato,
certo uno sguardo potente e beffardo.

AUTORE

Qui con coraggio lo porgo!

CORO (cantato)

Son schiaffi sonori, grida alle volte,
son grandi risate, spezie varie e molte!

AUTORE

Se vi piace vi abbraccio, ma se dite:

CORO (cantato)

che minestrone!

AUTORE

Col pugno già chiuso, l’orgoglio rotto
ribatto: la pietanza

soggiace a un’unica visione, dite:

CORO

Confusa!

AUTORE

Dite:

CORO

Prematura!

AUTORE

Così sboccia!

Si coglie come un fiore dove nasce
né più ricresce uguale.

Felice è colui che ci capisce.


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