L’uomo che non moriva

L’uomo che non moriva


V

Fine del mondo – Dalla stele di Gerusalemme: “E’ venuto! E’ venuto infine il gran giorno: il giorno del giudizio! Le nubi si sono accartocciate e i cieli grattati via, come carta da parati. Grande stupore fra le genti nel mondo; i pochi monoteisti rimasti, bisticciavano divisi fino all’ ultimo: Ora vedrete il Cristo!, No, parlerà Allah!”. Dagli inferi le anime dei defunti sono salite ai seggi loro.

Ed ecco, s’ apre il Libro della vita: parole di biasimo e condanna escono per gli uni, per gli altri consolazioni. I presuntuosi piangono, mentre i deboli ruggiscono come leoni. La giustizia rivela sorprese continue: amare per i primi, quelli che nel mondo si gloriavano d’ effimero; ma sugli umili che a Dio si appellavano, scendono copiose beatitudini.

E mentre si separa il grano dall’ erbe grame, i cattivi dai buoni, una voce nel cielo, come tromba possente annucia: “E’ pronto il Regno benedetto, preparato per voi fin dal principio: entrate, figlioli!”.

E i diavoli si trascinano via i loro, mentre gli angeli si stringono ai propri, serrando occhi e lobi ai risorti, perchè nessun timore possa più distrarli in eterno dal premio.

E l’ inferno inghiotte i fatti di sangue coi suoi assassinii: avari, ladri, impenitenti, bugiardi, fedifraghi, perversi, tutti costoro non entrano a far parte del Libro della vita: ma per costoro vi son tormenti in eterno, senza riposo.

E si spalanca il Paradiso davanti ai figli suoi, quelli che hanno lavato le brutture nel sangue dell’ Agnello. Accoglie i figli il Padre, e la festa comincia e mai più s’ interrompe, né la gioia si tramuta più in amarezza, e la morte non ha più presa perché ha perso.

E in tutto questo, che fine ha fatto il nostro Corrado? Non sappiamo. Ma quel che per certo sappiamo, caro lettore, è che

quanti nel nome di Cristo han sperato

amando godranno eterno raccontarselo.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *