L’uomo che non moriva

L’uomo che non moriva


IV

Anno decimillesimo decimosesto dopo Cristo. Da un bollettino marziano: “Proseguono le proteste su Marte. La Chiesa cattolica, che aveva di recente inaugurato il nuovo Seminario marziano, è fatta oggetto di aspre polemiche da parte delle comunità robotiche per un’ apertura che i marziani ritengono lesiva dei propri robo-diritti. Parla Zidh-777, droid della società robotica: “Questa nuova presenza rappresenta un pericolo per le concezioni dei nostri abitanti. In questa zona abbiamo sempre vissuto in pace con tutti, ma non possiamo tollerare l’ arroganza di chi presume di doverci insegnare la storia. Noi droidi non ci siamo programmati ieri: sono passati tremila anni da quando Abbà Deuranio ci assemblò. Questi umanoidi, che pretendono di essere i nostri veri artefici, robo-turbano i nostri bamb-droidi: non ce ne staremo con le RAM in cìrcuit!”. Prosegue il bollettino: La galattica interplanetaria, raccogliendo l’ adesione delle sub-culture lunari, aveva scritto una lettera al quark all’ Arcivescovo del luogo, monsignor Zi Zu Beta, pregando il prelato di cancellare la sua visita spaziale e non celebrare la Santa messa per l’ evenienza. L’ Arcivescovo, intervistato ai nostri psicofoni, non si nasconde dietro un dito: “I marziani adducono pretesti per accusare il clero di corrompere la gioventù robotica del luogo con dottrine nuove e contrarie alle proprie inveterate convinzioni, ma noi non possiamo predicare ciò che piace ascoltare ai droidi: abbiamo il mandato di annunciare la verità”.

In quei tempi, proprio il nostro Corrado si trovava casualmente a supplire lezioni di botanica astronomica e psichiatria stellare in una classe del quartiere Eckberg, dedicato all’ astronauta che per primo ebbe il coraggio di abitare quei valloni rocciosi, col solo ausilio della sua domestica robotica e una riserva d’ ossigeno terrestre di 8 Behel.

Fu questa l’ ultima volta che sui registri terreni si trovarono notizie di Corrado Modesto Brambilla. Di lì a poco, per lo scoppio della decima Guerra Planetaria, i rapporti fra Marte e Terra s’ interruppero.

La Terra, dopo il ventimila ottantasette dopo Cristo, evaporando la bio-sfera a causa delle intense radiazioni dovute ai lasciti delle bombe stellari sganciate dai marziani, divenne arida. Su Marte fiorì la Civiltà terza, mentre la seconda – quella terrena – perì del tutto.


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