Il Mistico

Il Mistico


Il mistico è fuor di sé
mentre gli gelano i piedi,
se ne sta seduto lassù
fra gli spunzoni e le pietre.
Ma a noi che ce ne viene
se lui soffre un po’ di più?
Se tollera le pene
non le toglie a noi di giù.

Il medico non si trattiene
quando il male vien da lui.
Impreca come tutti e geme,
preferirebbe non saper
tutte quelle cose apprese
dentro i libri, son dentro lui.
Gli fanno male sottopelle.
Non è paziente come pretende.

Il fisico non si sottrae
alla comune gravità,
pensa alla marea universale
eppur resta attaccato alla sua sedia
e mentre si finge
la nascita e la morte delle cose
una mela rotola in terra,
mentre gli caga sulla testa un piccione.
Lui si schermisce e si domanda
quali ragioni muovan le cose
e non s’accorge che comanda
una ragione che ragioni non conosce.

Il giudice non si commuove
quando decide i casi altrui.
Se però un tafano lo assale
vorrà portarlo in tribunale!
Lui è archetipo d’ingiustizia
quando condanna il suo vicino.
Quanto col prossimo è severo
il proprio intimo rimbrotta a cuor leggero.
E quell’amore per le leggi
e quell’amore che hai per l’imparzialità,
perché lo copri e ti proteggi,
se poi sull’autobus sei tu che più scoreggi?

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