Conversione

Conversione

Ora che anche il masticar peccato
pare, detesto la luce del sole
illusoria. Ferite le risate,
rimbomban fra le ossa come d’esche
dannate, già trafitte da dimonia.
Sogno mi pare l’uomo, quasi schiuma
di mare, a galla per abisso ignoto.
Tutto m’appare obelisco di sale.
Ma in quel muto dolore è il tuo ritorno.

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