Sai, ti dirò, non è pessimo
quello che sta accadendo quaggiù.
Gli uomini – vedi? – fan presto a trovare
buone ragioni davanti a un disperare.
I quaresimali non piacciono più.
Quei dolci d’un tempo frugale che fu
trova esitanti le genti, perché
disabituate a trascendersi.
Perché l’uomo teme la pia immensità?
Delle sue vie si fa beffe, finché
l’angelo nero lo visita e lui
spranga i battenti, sbatte i suoi denti.
L’angelo nero è accampato tra noi
sopra le vigne del re agricoltore:
scrolla solerte le foglie ormai secche;
cadon le vecchie, lascia giù le prime gemme.
Sappiano che questo tempo d’oblio
ha trascurato la lode di Dio,
fortificandoci in cose che a Lui
spiacciono alquanto, lascian delusi.
Forse chinandosi sopra i cadaveri
ricorderanno la mortalità?
Forse falciandoci come papaveri
riempirà i cieli di nuovi bouquet.
Se tossiranno che: “Andrà tutto bene!”,
non gli credete: molti cadranno.
Ma a chi coltiva le vigne del re,
le spremiture non sconvolgeranno.
Non a chi osserva sapienza e pietà
vien meno l’olio alla lampada.
Forse purgandoli rientrano in sé
fino a gustare frugale quaresima.
♥️