(metrica: endecasillabi sciolti)
Son diroccate le porte dell’arte
quando una selva di servi infedele
si prostituisce sotto le sue arcate.
L’arte risponde, ma ai poeti vati,
mentre nasconde ai frati del piacere
i suoi inviti e tratti delicati:
scansando i molti, non siede ai tavoli.
Madre, sacrifichi i parti ai demoni?
Padre, darai conto degli adulteri?
Disperazione silente negli antri
fra le persone, mentre ci dondolano
giostre d’adulti, rischiose scommesse;
sui volti sordi i tonfi di non detti,
ed oppio a fiumi dentro a culle spente
e le sorelle del male solidali;
psicogoverni e masse di Africani
inermi e scalzi, calzati dai falsi,
son chini ed arsi sui campi d’Italiani.
Padre, darai lo stipendio ai negri?
Madre, chi concupirai fra tenebre?
Sono riaperte le porte dell’ade
quando dei serpi la massa infedele
si costituisce sotto le sue trame
ed obbedisce dentro al suo reame.
© ℗ Giovanni Traverso 2020
© ℗ Giovanni Traverso 2020
Registrato e mixato al Tabasco Studio da Nicola Sannino, novembre 2020